- 24 Ottobre 2023
- Posted by: RSI
- Categoria: Runner's School Italia

Molte volte avrai sentito parlare di recupero attivo e recupero passivo e dell’importanza nello scegliere quello più adatto al tuo allenamento.
Nei corsi Runner’s School Italia a L2 e L3 viene scelto prevalentemente il recupero attivo mentre al livello Special si opta per il recupero passivo.
Ma perchè e che cosa cambia? Cerchiamo di spiegarlo in maniera concisa e semplice.
RECUPERO ATTIVO
Il recupero attivo è costituito da un’attività muscolare dinamica di medio-bassa intensità (corsa lenta)
Se devo effettuare un allenamento alla soglia il recupero è consigliato attivo, a ritmo lento per migliorare la capacità di smaltimento del lattato. Serve quindi per migliorare lo smaltimento dell’acido lattico che è in circolo nell’organismo, a causa dell’impegno muscolare effettuato attraverso una produzione minima di lattato e una frequenza cardiaca più elevata con maggiore apporto di sangue al muscoli.
E’ preferibile scegliere il recupero attivo se si è in preparazione, o si hanno come obiettivo gare lunghe, dai 1 0 km in su. Se si è soddisfatti dei propri ritmi sul breve e si ha come obiettivo il portare questi ritmi su distanze più lunghe.
RECUPERO PASSIVO
Nel recupero passivo invece si sta fermi o al massimo i procede in camminata lenta
Se devo effettuare un allenamento sopra alla soglia VO2 MAX o a intensità superiore si preferisce un recupero passivo per favorire la risintesi del glicogeno che è la scorta di zuccheri presenti nelle cellule come fonte primaria di energia e per tenere quindi alta la qualità dell’allenamento con un maggior volume di lavoro che non sarebbe consentito con un recupero attivo.
E’ preferibile scegliere il recupero passivo, per tutti gli atleti, indipendentemente dal loro livello di allenamento, che hanno bisogno di velocizzare i propri ritmi sul breve, se si ha quindi il desiderio e la necessità di velocizzare sul breve prima di aprrocciarsi a distanze più lunghe.